Vicino all’antica chiesa di Brancafora passa la Val di Rio Torto che sbocca nel torrente Astico allungandosi a nord andando a lambire Monte Rovere oltre il quale si cala la Valsugana. Da qui l’importanza di questa valle come via diretta per il Trentino. I comandi Austroungarici lo capirono presto e ancor prima della Grande Guerra costruirono nei fianchi Forte Belvedere e Forte Luserna per controllarne i passaggi. Questa valle con i suoi fitti boschi ha dato lavoro e guadagno a carbonai, boscaioli e cavallari della zona. Remo Longhi racconta che ai tempi dell’Impero Austroungarico i vecchi percorrevano la Val di Rio Torto per giungere fino a Caldonazzo dove prendevano il treno per il Trentino per andare a lavorare. E quanti pellegrini, hanno percorso il sentiero di fondovalle per giungere al santuario della Madonna di Pinè.
In prossimità del bivio per Brancafora di Pedemonte ha inizio la Val di Rio Torto. Un capitello dedicato alla Vergine e tabelle ne segnano la partenza (quota 462 m). La strada sale leggermente e a quota 525 m attraversa il Rio Torto. Nonostante sia un ambiente carsico, nel corso del fiume l’acqua abbonda e a quota 600 m troviamo il Gorgo del Fornàs molto affascinante. Più avanti Località Tassòn, il Baito dei Carùt che offriva riparo ai boscaioli di Carotte, poi il Pòstele. Continuiamo fino a quota 670 m e poi saltando da un masso all’altro arriviamo in località Sella del Cavallo a quota 760 m. A quota 870 m dopo aver lasciato degli incroci con altri sentieri, si abbandona il greto del fiume e si sale fino ad arrivare in località Bazarlér dove le donne di Pedemonte venivano a falciare erba per gli animali. Il bosco di faggi, pini silvestri e pecci inizia di fronte a noi.
Entriamo nei boschi di Lavarone e a quota 980 m il sentiero s’immette nella “Strada forestale di Rio Torto” salendo fino al complesso residenziale di Laghetto. Gli enormi residence e le vicine piste non rendono il merito che aveva un tempo quest’angolo alpestre.
Fino a poco tempo fa in zona c’era L’Avéz del Prinzep, l’abete bianco più alto d'Europa: ben 50 metri! L'albero è morto nel novembre 2017 alla veneranda età di circa 244 anni. Si chiamava così in ricordo di Francesco Giuseppe, l’imperatore d’Austria, frequentatore dei boschi di Lavarone. Altre due salite e sbuchiamo sulla strada provinciale che porta a Luserna quota 1255 m, sulla sinistra l’Albergo Monte Rovere. Consigliamo di ritornare a Brancafora ripercorrendo all’incontrario la via di salita.
di Gino Sartori
Fonti: Sui sentieri della Val d’Astico di Liverio Carollo Sentieri Val d’Astico e Altopiani Trentini- Sezione VIcentine C.A.I.
La descrizione del sentiero è indicativa, lo scopo è di invogliare l'escursionista a percorrerlo. Consigliamo, per evitare di imbattersi in errori, di farsi accompagnare da persone del posto o da apposita guida.
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